Considerato un vero e proprio super cibo per le sue innumerevoli proprietà, l’olio di cocco è oggi impiegato non soltanto in cucina ma anche nell’industria cosmetica ed in medicina. L’olio di cocco è un olio vegetale che si ricava dalle noci della palma di cocco, una pianta tipica dei litorali delle zone tropicali caratterizzata da un fusto molto sottile che può raggiungere i 20-40 metri di altezza.

La noce di cocco, come tutti sappiamo, ha una forma sferica e tale caratteristica conferisce il nome a questa pianta. All’interno di questo involucro legnoso è contenuta la polpa (detta anche copra), bianca e carnosa, che forma una cavità centrale contenente un liquido lattiginoso dolce e rinfrescante, detto “latte di cocco”.

La principale quota di glucidi e trigliceridi è contenuta nella polpa che, più o meno essiccata, costituisce la materia prima per la preparazione dell’olio e rappresenta la parte più saporita del frutto. Dalla spremitura a pressione e successiva raffinazione della polpa si ottiene infatti l’olio di cocco che si presenta in forma fluida oleosa quando la temperatura è superiore ai 20-24 gradi ed in forma solida (burro di cocco) per temperature inferiori.

Proprietà l’ olio di cocco

Tali proprietà fisico-chimiche sono legate alla sua composizione: circa il 90% è infatti costituito da acidi grassi saturi cioè molecole caratterizzate dalla presenza di code carboniose senza doppi legami che si dispongono linearmente nello spazio impaccandosi facilmente e dando origine a sostanze solide a temperatura ambiente. Per questo motivo l’olio di cocco è molto stabile e resistente alle alte temperature e si presta come olio utile in cucina poiché si ossida lentamente ed irrancidisce con difficoltà.

La presenza degli acidi grassi saturi non deve comunque spaventare: la quota principale di grassi saturi è infatti rappresentata da acidi grassi con catene di media lunghezza o MCT (Medium Chain Triglycerides) come l’acido laurico (presente per il 44%), caprinico, caprilico, caprico mentre gli acidi grassi saturi a lunga catena, come l’acido palmitico rappresentano una quota decisamente inferiore.

A differenza degli acidi grassi con catene più lunghe gli MCT sono più solubili ed hanno quindi modalità di assorbimento e digestione peculiari: non necessitano
di lipolisi ed intervento degli acidi biliari ma possono passare direttamente nel circolo sanguigno risultando quindi utili anche in individui con problemi intestinali, di malassorbimento, deficit di lipasi pancreatica, di sali biliari o che hanno subito interventi di colecistectomia.

Oltre ai grassi, la cui presenza si attesta intorno al 33%, la polpa della noce di cocco è composta per il 47 % circa da acqua, dal 9,4% da fibre, dal 14 % da carboidrati, dal 6,2 % da zuccheri. Importante è anche la presenza di aminoacidi (acido aspartico e acido glutammico, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, alanina, leucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina), vitamine (B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina C, vitamina E, K e J) e minerali (zinco, potassio, ferro, rame, magnesio, fosforo, sodio e magnesio).

Benefici olio di cocco

Anti-fungino e antibatterico

nel 2004, 52 specie isolate di Candida sono state esposte all’olio di cocco e la forma più nota, la Candida albicans, ha dimostrato avere la massima sensibilità. I ricercatori hanno osservato che effettivamente l’olio di cocco può risultare utile per il trattamento di infezioni fungine in vista di emergenti specie di Candida farmaco-resistenti. L’effetto principale sembrerebbe essere legato alla presenza dell’acido caprilico e acido laurico.

Salute della prostata

come confermato da una ricerca condotta nel 2013, gli estratti lipidici (SPLE) del Saw palmetto hanno dimostrato inibire l’ enzima 5 alfareduttasi (enzima deputato alla conversione del testosterone in diidrotestosterone, l’ormone androgeno più potente dell’organismo) riducendo l’ iperplasia prostatica benigna (BHP) testosterone indotta.

Contro l’Alzheimer

uno studio del 2015 pubblicato da un gruppo spagnolo dell’Università di Valencia ha dimostrato che l’assunzione di 40 ml al giorno di olio di cocco migliora lo stato cognitivo di pazienti affetti da forme gravi di Alzheimer, specialmente tra le donne. Si tratta di una ricerca preliminare su un numero ristretto di pazienti, che deve essere comunque confermata da ulteriori studi scientifici.

Ricostituente

essendo la noce di cocco ricca di potassio rappresenta un ottimo alimento ricostituente per reintegrare i sali minerali in caso di bisogno. La buona presenza di vitamina B e C la rende utile nel trattamento di alcuni disturbi quali debolezza, nervosismo e i disturbi urinari.

Ottimo per la pelle

applicato sull’epidermide ma anche per i capelli secchi esercita un’azione lenitiva ed emolliente, dona elasticità e tono alla pelle arida, secca e che si squama. Quest’olio vegetale può essere impiegato per la preparazione di burri per il corpo o unito ai detergenti naturali per renderli più nutrienti.

Antirughe

se applicato localmente l’olio di cocco aiuta a ridurre segni e rughe sottili, contribuendo a mantenere i tessuti connettivi forti ed elastici.

Per i capelli

l’olio di cocco biologico è particolarmente indicato per rendere forti e lucidi i capelli. Possiamo creare un impacco versano in un recipiente circa 50 ml di olio di cocco, se abbiamo preso quello solido possiamo scaldarlo un pochino. Iniziamoa a frizionarlo sui capelli umidi e lasciamoli riposare per 15 mnuti, successivamente risciacquiamo abbondantemente.

Guarigione ferite

tre dei meccanismi individuati alla base di questi effetti curativi sono la sua capacità di accelerare la guarigione, migliorare l’attività degli enzimi antiossidanti, e garantire un maggiore affl usso di collagene all’interno del tessuto in fase di riparazione.

Per dimagrire

Uno studio recente pubblicato sulla rivista PLOS ONE ha analizzato le differenze tra due gruppi di ratti a cui era stato somministrato olio di cocco o olio di soia (che solitamente sulle etichette è indicato come “olio vegetale”). Gli animali di entrambi i gruppi seguivano una dieta composta per il 40% da grassi ma mentre il
primo gruppo li ricavava dall’olio di soia, il secondo li assumeva mediante l’olio di cocco. Il risultato dello studio ha evidenziato come a differenza degli animali la cui dieta includeva olio di cocco, quelli che avevano assunto olio di soia, erano aumentati di peso, avevano maggiori depositi di grasso, ed hanno sviluppato
steatosi epatica e insulino resistenza. Dunque anche se l’olio di cocco ha un maggior contenuto di grassi saturi rispetto all’olio di oliva, risulta essere comunque più salutare rispetto agli altri oli vegetali (soia, mais, zafferano, girasole) il cui consumo deve essere decisamente limitato.

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